Alla ricerca del tempo perduto
Duccio Camerini e Pino Di Buduo prendono il più lungo libro mai scritto (composto da 7 libri: La strada di Swann, All’ombra delle fanciulle in fiore, I Guermantes, Sodoma e Gomorra, La prigioniera, La fuggitiva, Il tempo ritrovato) e ne traggono un racconto fulminante, un viaggio dell’io, una storia che è anche un’enciclopedia di storie, un punto di vista su com’è fatto – e come dovrebbe essere fatto - il mondo. L’educazione esistenziale, sentimen-tale e sessuale di un ragazzo che si scoprirà scrittore, resa in un racconto sugli uomini e sul tempo, che poi è la malattia che li perseguita. Uno dei più grandi esperimenti letterari di sempre viene così messo in scena non come un bozzetto della “belle epoque”, lussi ed eccessi, bensì come il percorso di un’anima, la cui ironia, violenza, tenerezza, ci riguardano profondamente. Perchè la “Recherche” è un grande romanzo-provocazione di fine millennio, che affonda in un’epoca di transizione, sfuggente e inafferrabile proprio come la nostra, di adesso.